Come avere IPv6 anche senza supporto del provider

Il tuo operatore non offre ancora IPv6? Nessun problema: con tunnel broker, VPN e qualche configurazione puoi navigare comunque in IPv6 e prepararti al futuro di Internet.

9/30/20252 min leggere

n Italia la diffusione dell’IPv6 procede, ma non con la stessa velocità che vediamo in altri Paesi. Molti utenti, anche volendo, si ritrovano ancora a navigare soltanto in IPv4 perché il loro provider non ha abilitato il nuovo protocollo. Ma davvero non c’è alternativa? In realtà no: esistono alcuni modi per avere IPv6 anche se il proprio operatore non lo supporta nativamente.

Vediamoli insieme, con un linguaggio semplice e senza troppi tecnicismi.

Per prima cosa bisogna chiarire un concetto: l’IPv6 non è un “di più” opzionale, ma la strada obbligata per il futuro di Internet. Se oggi il tuo provider non lo offre, non significa che tu sia tagliato fuori. Ci sono servizi che permettono di creare una sorta di “ponte” tra la tua connessione IPv4 e il mondo IPv6.

Uno dei sistemi più diffusi è quello dei tunnel broker. Funzionano così: tu continui a collegarti in IPv4, ma il tuo traffico viene incapsulato e fatto passare attraverso un servizio che ti assegna un indirizzo IPv6. In pratica, è come se ti dessero una corsia preferenziale che il tuo provider ancora non mette a disposizione. Hurricane Electric, ad esempio, offre questo tipo di servizio gratuitamente e da anni.

Un’altra alternativa, più comoda per chi non vuole configurare nulla di complicato, è utilizzare una VPN che supporti IPv6. In questo caso basta attivare la VPN e sei subito online in dual stack, cioè con IPv4 e IPv6 insieme. L’aspetto interessante è che molte VPN moderne hanno già pensato a questa esigenza, e quindi ti ritrovi pronto senza dover smanettare troppo.

Chi invece ama mettere mano alle impostazioni del router può puntare su una configurazione un po’ più tecnica. Alcuni firmware avanzati (penso a OpenWrt o pfSense) permettono di gestire direttamente un tunnel IPv6 a livello di rete. Il vantaggio? Tutti i dispositivi collegati a casa ricevono subito un indirizzo IPv6, senza dover intervenire singolarmente su PC o smartphone. Certo, richiede qualche competenza in più, ma il risultato è pulito ed elegante.

Naturalmente, la soluzione più logica resta sempre quella di avere il supporto nativo dal provider. Un IPv6 “vero” e gestito direttamente dall’operatore è più efficiente, stabile e sicuro di qualsiasi tunnel. Se quindi l’argomento ti interessa, il consiglio è duplice: da un lato puoi iniziare a sperimentare con i metodi alternativi che ti ho descritto, dall’altro puoi valutare se esistono operatori che già oggi offrono IPv6 in Italia (sul nostro sito trovi una panoramica aggiornata).

In conclusione, se il tuo provider non ti dà IPv6 non sei obbligato ad aspettare passivamente. Con un tunnel broker, una VPN o un po’ di configurazione sul router, puoi portare Internet del futuro direttamente a casa tua. E quando gli operatori italiani decideranno di fare il passo, tu sarai già pronto.